Rileggere oggi
C'Mell è una gatta, dunque in senso proprio: la "C" preposta al suo nome ne ricorda le origini: cat. I suoi figli nascono a cucciolate. Prima di quelli creati in laboratorio come creature senzienti e raziocinanti, dotate delle stesse emozioni e delle stesse paure degli uomini, i suoi antenati erano umili felini domestici. C'Mell è bellissima, anche per occhi umani, e non a caso è una delle creature destinate dai Lord della Strumentalità, i potenti decisori dei destini dell'uomo, ad allietare ospiti di riguardo. Lavora all'astroporto nelle funzioni che oggi si direbbero quelle di una escort per potenti utilizzatori finali. Nel senso e modo più alti, è una geisha allevata allo scopo. Ed è in possesso di maniere squisite e doti non solo fisiche per essere perfetta nei suoi compiti. Ma è anche una donna sensibile, che prova paura e ha coraggio, che conosce l'amore filiale e non, che conosce la sofferenza e la speranza. Al funerale di suo padre, ex atleta underpeople tra i maggiori e dunque una sorta di personalità nonostante l'appartenenza alla sua umile subumanità, C'Mell incontra uno dei Signori della Strumentalità: Lord Jestocost. E' mirabile come Smith costruisca questo suo personaggio, come ne esca il ritratto di un idealista e di un uomo estremamente credibile e al tempo stesso lontano dal nostro quotidiano sentire: una creatura del futuro pur nell'umana inalterabilità. Jestocost è impregnato dello spirito della sua casta privilegiata ma diversamente da quasi ogni altro Lord il suo spirito non è chiuso in sé stesso, è anzi estrovertito e diretto verso gli altri e il futuro. Non può non esserci, e infatti c'è, del paternalismo nello slancio di Jestocost nei confronti degli Underpeople, ma si tratta di un paternalismo sincero e generoso, probabilmente originato ma non inquinato da un'acribia intellettuale. Dettato anche da un senso della responsabilità di chi più può verso coloro che possono meno, che è merce rara tra i potenti di ogni luogo e tempo. Attraverso C'Mell Lord Jestocost contrarrà un patto con I'Telecheli, l'ultraumano potente protettore degli Underpeople, e con un certosino e paziente lavoro di decenni e decenni arriverà a ottenere l'emancipazione per essi; e c'è come un'eco del lavoro di Paul Linebarger in questa opera diuturna di lavorìo sotterraneo. Se il racconto della Ballata si esaurisse in questa parabola della lotta per i diritti civili (il racconto è del 1962) secondo una temperata interpretazione delle battaglie del reverendo King esso sarebbe comunque molto bello e molto degno, ma non certo il capolavoro che è. E' impossibile infatti ignorare del tutto quel sostrato di paternalismo che vela il fulgido meccanismo descrittivo linguistico e la raffinatezza dei ritratti di Jestocost e C'Mell. Se finisse qui, il tema fin troppo scoperto e troppo facilmente ricondotto a soluzione attraverso i dettami della buona volontà e della speranza salvifica si esaurirebbe mostrando/magnificando che come d'abitudine buona volontà e speranza sono in conto a chi sta peggio, a chi non ha nulla: perché arriverà un salvatore. Ma non c'è solo questo.
L'amore che nasce e mai sarà consumato tra il Lord della Strumentalità e la ragazza-gatta è narrato da Cordwainer Smith con una finezza introspettiva rara e una vena lirica autentica che rendono la loro storia d'amore "alieno" tra le più struggenti della fantascienza. Qui la metafora è molto più incisiva ed efficace, molto più potente che nella rappresentazione della lotta per i diritti civili dei neri - pardon, degli Underpeople. La tensione irrisolta tra loro alimenta un'atmosfera di grande sensualità lungo tutto il racconto; ma ancor più un senso di perdita e struggimento, un fondo di malinconia che non è superato neppure nel finale che pur dovrebbe essere trionfale. Entrambi, il potente Signore della Strumentalità e l'umile underpeople saranno sempre coscienti che una unione tra loro avrebbe rappresentato un pericolo per il disegno politico di Jestocost e la sicurezza del suo rapporto con I'Telecheli. Non c'è tragedia nel racconto di questa rinuncia ma una fortissima emozione di rimpianto filtrata da una narrazione nel registro del mito: la ballata del titolo è appunto il precipitato della grande e leggendaria storia di C'Mell e Jestocost nell'alveo di una cultura popolare che si appropria degli individui reali per restuirne gli eroi. L'autore gestisce i toni del rimpianto in modo particolare nelle scene in cui C'Mell e Jestocost sono separati e quindi più immediato è il senso della loro forzata non appartenenza e dell'ingiustizia profonda della loro condizione..
Il Ciclo della Strumentalità è stato pubblicato in Italia nella sua interezza una ventina d'anni fa da Fanucci.
4 commenti:
Ma io ce l’ho!!! Grazie a un mentore d’eccezione, ce l’ho! :-) Stavolta recupero in tempo reale. ;-)
Ps: sai che pensavo non avessi ancora letto il Ciclo della Strumentalita?
Very good!
Eccellente articolo, attento il prossimo.
AttenDo, damn, ATTENDO!!
Grazie, quando avrò di nuovo un pc funzionante conto di scrivere molto altro :-)
V.
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