Anche non volendo considerare, che è quel che farò, le opere scritte a far data dal 1982, quando a partire dal romanzo The Edge of Foundation egli cedette alle lusinghe e riprese e unificò le sue due serie maggiori (Fondazione e Robot), con una sequenza di romanzi anche di ragguardevole mole, la sua opera narrativa fantascientifica è comunque imponente. Asimov dette probabilmente il meglio di sé nella copiosa produzione novellistica, dove spiccano varie decine di ottimi racconti e novelle; ma anche sulla lunghezza del romanzo alcuni dei suoi risultati furono ottimi. Per comodità suddividerò i suoi libri in varie sezioni: le serie; i racconti; gli altri romanzi; le antologie realizzate in veste di curatore, altra sua attività quasi compulsiva :-). Sempre rammentando che negli ultimi anni di vita Isaac raccordò - a posteriori - in una onnicomprensiva Storia Futura praticamente tutto ciò che aveva scritto, aggiungendo ai cicli originari quei numerosi nuovi romanzi cui accennavo: non tutti trascurabili, però sicuramente tutti per appassionati dell'autore più che della sf tout court.
Un Asimov poco più che adolescente
Le Serie
Ovvero i Robot e Fondazione.
Nel corso degli anni '40 Asimov scrisse otto tra novelle e racconti che andavano a comporre una coerente Storia Futura della nostra galassia, interamente colonizzata dall'uomo in un lontano futuro. Influenzato dalla parabola dell'ascesa e declino dell'Impero Romano, Asimov scelse di narrare il declino dell'Impero Galattico e i tentativi di scampare a un lungo medioevo su scala galattica. La Storia Futura asimoviana è una delle creazioni più affascinanti e ricche di sense of wonder della fantascienza classica, e si può ben dire che quel suo ottimismo infine frustrato abbia di questi tempi un'attualità anche maggiore che non all'epoca in cui quelle storie vennero scritte. All'inizio degli anni '50 gli otto racconti e novelle vennero raccolti nei tre libri che compongono quella che ancora oggi è nota come la Trilogia (originaria) della Fondazione: First Foundation; Foundation and Empire; Second Foundation.Che in italiano diventeranno...
La struttura del ciclo dei Robot è decisamente più frastagliata. Sempre nel corso degli anni '40 Asimov scrisse una serie di racconti imperniati appunto sui robot, costruiti dalla immaginaria US Robots and Mechanical Men Corporation. Protagonisti umani di alcuni erano Powell e Donovan, due uomini d'azione al soldo della compagnia, e degli altri racconti, i migliori, la "robopsicologa" Susan Calvin, forse uno dei più realistici ritratti di scienziato nella storia della sf. Questi racconti furono riuniti negli anni '50 nell'antologia I, Robot (Io, Robot in Italia), con l'appendice data negli anni '60 da The Rest of Robots (Il secondo libro dei Robot). In seguito, altri e più miscellanei racconti robotici confluiranno insieme ai precedenti nella successiva antologia del 1982 The Complete Robot (Tutti i miei Robot). Asimov però continuerà a scrivere racconti sull'argomento fino alla fine.
Almeno quattro i racconti memorabili contenuti nell'antologia: Bugiardo!; Il piccolo robot perduto; La prova; Il conflitto evitabile.
Memorabili sono qui almeno tre racconti: Esseri superiori; Soddisfazione garantita e Lenny.
Oltre quelli già citati, qui voglio segnalare diversi altri racconti: Sally, un racconto davvero bizzarro e malinconico con protagonista un'automobile-robot che non si scorda facilmente; Vittoria involontaria; Immagine speculare, dove Asimov riprende i personaggi di Elijah Baley e R.Daneel Olivaw di cui dico oltre; Intuito femminile; Luciscultura e la celebre, splendida novella L'uomo bicentenario, poi orrendamente massacrata nel penoso film interpretato da Robin Williams.
Negli anni '50 Asimov scrisse due tra i suoi migliori romanzi: The Caves of Steel e The Naked Sun (Abissi d'acciaio e Il sole nudo in italiano). In essi si assisteva allo "scontro di civiltà" tra le due culture nelle quali si era suddivisa l'umanità: i terrestri, confinati su una sovrappopolatissima Terra, caratterizzati da vita breve (la nostra attuale...) e da vera e propria fobia per i robot, nonché relegati in mostruose megalopoli coperte da cupole di metallo e sotterranee; e gli Spaziali, discendenti di coloro che un tempo lasciarono la Terra per fondare su altri pianeti delle società caratterizzate dalla fondamentale presenza dei robot: essi vivono a lungo, fino a quattro secoli, vivono su pianeti scarsamente popolati e le loro (ai nostri occhi bizzarre) culture sono tutte assai più ricche di quella terrestre. Senza scendere nei dettagli dei due celebri romanzi, tra i migliori connubii di fantascienza e giallo, protagonisti di entrambi sono l'investigatore terrestre Elijah Baley, bellissima figura di deraciné asimoviano (nel quale, come nell'Andrew Harlan de La fine dell'Eternità non è difficile intravedere aspetti dell'autore), e il robot umanoide R.Daneel Olivaw (che nella ripresa produttiva degli anni '80 diverrà il cardine centrale attorno al quale Asimov unificherà i suoi cicli narrativi). Senza dubbio tra i migliori personaggi ideati dal Nostro. Nel secondo romanzo Asimov introdurrà un terzo e riuscito personaggio: Gladia Delmarre.
I Racconti
Oltre a quelli raccolti nelle già citate antologie robotiche, Asimov nel corso della sua carriera ha scritto decine, centinaia di racconti, moltissimi dei quali sono nella storia della fantascienza. La Mondadori ha pubblicato tre corposi volumi che raccolgono quasi l'intera produzione novellistica asimoviana (Tutti i racconti voll. 1-3 - The Complete Stories).
La copertina del terzo volume dei racconti completi.
E però le moltissime antologie personali di Asimov pubblicate in precedenza mantengono un loro fascino e un loro perché. Tra le molte mi piace segnalare e consigliare quelle che di seguito elenco.
Riunisce molti (dei moltissimi) racconti scritti nei primi anni di carriera. Inevitabilmente in parecchi casi una certa rozzezza è evidente, ma soprattutto verso la fine si incontrano già esempi pregevoli dell'inventiva asimoviana: Gatto temporale, Diritti d'autore e Vicolo cieco. E soprattutto quel fantasmagorico divertissement che è Le proprietà endocroniche della tiotimolina risublimata.
I tre volumi uraniani dell'Antologia Personale (Nightfall and other stories) e i due di Testi e Note (Buy Jupiter) saranno poi riuniti in cofanetto Oscar Mondadori suddiviso nelle due antologie originarie. Innumerevoli i racconti memorabili. Mi limito a segnalarne alcuni: Notturno (noto anche come Cade la notte), forse il racconto più celebre e senza dubbio tra i migliori di Asimov; Chiazze verdi; E se...?, fulminante racconto che è una vera e propria summa della sf; Condotto "C"; Una così bella giornata; Crumiro; Mio figlio il fisico; Occhi non soltanto per vedere; Biliardo darwiniano; Il giorno dei cacciatori; Pianeta comprasi; I Fondatori; La Tiotimolina fra le stelle.
Il cofanetto doppio Il meglio di Asimov (The Best of Isaac Asimov) riunisce i racconti che il Buon Dottore stesso riteneva i suoi migliori. Ovviamente all'atto della pubblicazione dell'antologia originale, nel 1973. Oltre a racconti già presenti nelle antologie in precedenza citate, vi si trovano gioielli come Chissà come si divertivano; L'ultima domanda; Il Cronoscopio; Anniversario.
Earth is room enough è una bella antologia miscellanea che raccoglie diversi ottimi racconti asimoviani. Oltre ad alcuni già presenti nelle precedenti antologie segnalate, vale la pena ricordare Diritto di voto; La tromba del giudizio; Sognare è una faccenda privata.
Asimov's Misteries riunisce prevedibilmente una serie di racconti gialli di fantascienza del Nostro, che ne fu un vero specialista. Oltre al mini-ciclo incentrato sul professor Wendell Urth, peculiare figura di investigatore, e ad alcuni già visti, merita segnalare almeno due altri racconti: Paté de fois gras e A Marsport senza Hilda.
In The Winds of Change vale la pena citare Persuasione e Le idee sono dure a morire, oltre alle prime apparizioni del piccolo demone Azazel, protagonista negli ultimi anni della vita di Asimov di una serie di brevi racconti umoristici, al peggio gradevoli e al loro meglio davvero deliziosi, soprattutto per la vena di crudeltà e sadismo che Isaac vi riversava sotto il velo dell'umorismo.
... E naturalmente l'antologia che raccoglie una buona selezione dei brevi racconti con protagonista il diavoletto.
Mi permetto infine di consigliare, al di fuori però della science fiction, i cinque volumi dei racconti giallo-umoristici imperniati sul gruppo di amici riuniti nel club dei Vedovi Neri, testimonianza del talento umoristico del Buon Dottore e tra i suoi migliori risultati narrativi.
Gli altri romanzi
Oltre ai due romanzi-capolavoro robotici degli anni '50, e a quelli scritti a partire dal 1982, Asimov ha al suo attivo un certo numero di altri romanzi. Ugualmente negli anni '50 scrisse La fine dell'Eternità (The End of Eternity), che insieme a un altro di cui dirò tra poco considero il suo miglior risultato sulla distanza lunga. Nel romanzo è narrata la storia dell'Eternità, il corpo di ingeneri temporali che, sostanzialmente, bloccano la storia umana controllando l'intera linea temporale occupata dall'umanità e impedendo ogni vero e libero sviluppo culturale della nostra specie. La storia e la fine degli Eterni. E' in questo romanzo che agisce Andrew Harlan, l'altro sradicato asimoviano oltre a Elijah Baley, e figura in cui è sicuramente possibile scorgere dei riflessi autobiografici. Sempre agli anni '50 risale il cosiddetto Ciclo dell'Impero. In realtà si tratta di tre romanzi indipendenti, concettualmente unificati dall'essere ambientati tutti e tre in vari periodi della formazione di quell'Impero Galattico di cui Asimov narrerà la caduta nel Ciclo della Fondazione. Dei tre, Paria dei cieli (Pebble in the sky) e Le correnti dello spazio (The currents of space) sono tra i migliori di Isaac, mentre Stelle come polvere/Il Tiranno dei Mondi (The Stars like dust/Tyrann), pur dignitoso, ha una trama leggerina e a tratti non esattamente impeccabile. Nel 1972 Asimov pubblicò poi Neanche gli dei (The Gods themselves) che personalmente colloco sullo stesso piano de La fine dell'Eternità. Il romanzo, cosa rara per la narrativa asimoviana, presenta degli alieni, ma è soprattutto una matura riflessione sulla natura della scienza e sulla figura (le figure) dell'uomo di scienza.
Il curatore di antologie
Il pletorico scrittore fu anche un infaticabile curatore di volumi antologici. Di fantascienza in primo luogo, ma anche in questa attività Asimov spaziò in quasi ogni campo della narrativa. Da solo o più spesso in qualità di co-curatore insieme ad altri (in particolare l'amico Martin H. Greenberg, cui talvolta si aggiungevano ulteriori apporti) Isaac ha raccolto e presentato ai lettori in innumerevoli antologie una sceltissima selezione del patrimonio novellistico della sf angloamericana. Scelta ovviamente secondo i criteri suoi e degli altri curatori, ma l'eccellenza media delle loro scelte può essere facilmente verificata.
Il miglior risultato conseguito in questo campo resta, a mio giudizio, la serie delle antologie Le Grandi Storie della Fantascienza, curata insieme a Greenberg. Si tratta di venticinque volumi che, con criterio annuale, raccolgono i migliori racconti del periodo 1939-1963. Estrapolare un elenco di titoli migliori sarebbe comunque riduttivo; inoltre, perfino più dell'indubbio valore della gran parte dei testi, è la ricostruzione storica complessiva che emerge dai volumi a farne uno strumento indispensabile di conoscenza e apprezzamento della fantascienza classica.
Le copertine del primo e dell'ultimo volume de Le Grandi Storie della Fantascienza
Asimov fu il curatore delle prime raccolte dei racconti e novelle che ricevettero il Premio Hugo, il primo e ancor oggi il principale in ambito fantascientifico. Il volume qui a fianco in realtà è incompleto (stendiamo un velo pietoso sulle politiche editoriali italiane) mancandovi Il mondo della foresta di Ursula Le Guin (reperibile per esempio nel volume dei Classici Urania che presenta i Premi Hugo del biennio 1972-73).
Alba del domani è un corposo volumone che raccoglie una selezione di racconti dei veri primordi (gli anni '30, in effetti...) della fantascienza delle riviste. Inevitabilmente anche i migliori esempi di quei tempi pionieristici sono spesso grezzi; la loro rozzezza è però compensata dalla gestazione evidente di quel patrimonio di idee e concetti che in seguito si disperderà nei mille fertili rivoli della fantascienza che giungono fino a noi. Tra i racconti più notevoli, a mio parere, vi sono L'uomo che si evolse e Devoluzione di Edmond Hamilton; Tumithak dei corridoi e Tumithak a Shawm di Charles Tanner; Colossus di Donald Wandrei; Bivi nel tempo e Proxima Centauri di Murray Leinster; Il pianeta dei parassiti di Stanley G. Weinbaum; Passato, presente e futuro di Nat Schachner.
Insieme a Greenberg e a Charles G. Waugh, altro frequente collega curatore, Isaac editò poi una serie di tre volumi antologici (Il Grande Libro della Fantascienza) ciascuno dedicato specificamente ai migliori romanzi brevi di un decennio (anni '30, '40 e '50). Nel primo volume vorrei ricordare, oltre a Bivi nel tempo già citato di Leinster, Questione di forma di Horace L. Gold; Chi va là? di John W. Campbell jr.; Dividi e domina di L. Sprague de Camp e Lupi dalle tenebre di Jack Williamson. Nel secondo, oltre a un'altra novella di Williamson, Le mani incrociate (poi espansa nel romanzo Gli Umanoidi), meritano particolare attenzione Nervi di Lester Del Rey (che diverrà il romanzo Incidente nucleare); Fra tutte le donne nate di Catherine L. Moore; Il Negozio delle Armi di Alfred E. van Vogt (punto di partenza di una serie di romanzi) e Killdozer! di Theodore Sturgeon. Nel terzo volume, infine, vorrei segnalare... di leggervi tutte le novelle :-)
Due delle più belle e interessanti antologie cui Asimov mise mano come curatore sono poi l'Antologia Scolastica (in seguito più correttamente rititolata Dove da qui?) che editò da solo, e Catastrofi! per la quale lavorò insieme a Greenberg e Waugh. Vale la pena sicuramente leggere tutti i racconti contenutivi, senza eccezioni.
Decisamente sfiziosa è l'antologia curata da Asimov insieme al solito Greenberg e a Joseph D. Olander il cui titolo originale è 100 Great Science Fiction Short Short Stories e che venne divisa in due volumi su Urania: 44 microstorie di fantascienza e Microfantascienza: altre 44 microstorie (vabbe'...). Alcuni dei brevissimi racconti sono davvero dei folgoranti gioiellini, e si tratta in ogni caso di una lettura allo stesso tempo rilassante e stimolante.
Una delle antologie più inaspettate che Asimov curò, insieme a Greenberg e Waugh, è certamente Hallucination Orbit - La psicologia nella fantascienza. Tra i racconti più interessanti del volume citerei La macchina del suono di Roald Dahl; Una rosa con un altro nome di Christopher Anvil; Girotondo dello stesso Isaac; Assalonne dei coniugi Henry Kuttner e Catherine L. Moore e L'uomo che non sapeva dimenticare di Robert Silverberg.
Vorrei chiudere questa rassegna asimoviana con un'eccezione, un volume che non è di Asimov né curato da lui. Ma a lui dedicato. In genere le antologie celebrative in cui dei colleghi incensano lo scrittore di turno con racconti ambientati nell'universo narrativo creato dal festeggiato lasciano il tempo che trovano. Questa antologia, curata da Sheila Finch in occasione del cinquantenario della carriera letteraria del Buon Dottore, è però una sorprendente smentita, e più di un racconto è valido di per sé. Vorrei citare almeno l'intenso L'ultima sfida di Pamela Sargent che apre il libro; La caduta di Trantor, di Harry Turtledove e Il presente eterno di Barry Malzberg, acutissima chiosa del racconto asimoviano E se...?.
Infine, una buona risorsa online su Isaac:
http://www.asimovonline.com/asimov_home_page.html
1 commento:
Proprio un bell' articolo informativo.
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