Il nuovo anno è alle porte e vorrei salutarlo con un post benaugurante: una lista di buoni propositi fantascientifici. Dodici romanzi da leggere/rileggere per i prossimi dodici mesi; uno al mese. Scelti per assonanza di titolo con il mese, per inerenza della trama o perché il titolo sembra suggerire il proprio mese di elezione. O per un po’ dell’una e dell’altra cosa.
Gennaio
E’ gennaio, e il freddo morde la carne fino alle ossa; è la promessa di un gelo eterno che appare inelusibile; è L’inverno senza fine partorito dalla fantasia di John Christopher. L’”Inverno Fratellini” che stringe la Terra in una nuova era glaciale, scompaginando le gerarchie: umane, sociali, politiche, economiche. Uno dei capolavori della fantascienza catastrofica britannica.
L’inverno senza fine (The World in Winter, 1962)
di John Christopher (n.1922)
Febbraio
Le sere di febbraio sono lunghe e fredde, invitano a raccogliersi in casa davanti a un caminetto crepitante, radunando i bambini e leggendo loro della favole. Il lettore di fantascienza preleverà all’uopo dal suo scaffale le Fiabe per robot. E leggerà da questa antologia i fatti surreali di robot surreali e lunari che si mescolano liberamente con dragoni e damigelle, ringraziando l’inventiva e l’acume di Stanislaw Lem.
Fiabe per robot (Bajki robotów, 1964/65)
di Stanislaw Lem (1921-2006)
Marzo
Marzo, con l’arrivo della primavera, annunciava il ritorno sui campi di battaglia del dio Marte. Sperando in tempi meno sanguinari, con il mese dedicato al bellicoso nume potremmo disporci, più pacificamente, a contemplare Il Rosso di Marte. Formulando l’auspicio che anche i due successivi romanzi della trilogia marziana di Robinson approdino in Italia seppure con grande ritardo, percorriamo la storia della prima colonizzazione del Pianeta Rosso, dei dibattiti accesi, degli iniziali tentativi di terraforming e dello scoppio infine della rivoluzione.
Il Rosso di Marte (Red Mars, 1992)
di Kim Stanley Robinson (n.1952)
Aprile
Passato l’inverno, le vacanze di Pasqua! Sperando, ben inteso, di non incappare in una Pasqua nera come quella raccontata da James Blish, in un mondo dove la demonologia e l’evocazione dei demoni sono fatti concreti, scientifici, e la società umana si confronta con le responsabilità che derivano da un potere tanto terribile.
Pasqua Nera (Black Easter, 1968)
di James Blish (1921-1975)
Maggio
Il tepore primaverile si appresta a trapassare nella calura estiva; è maggio e si ha voglia di uscire all’aria aperta, stare con le persone, divertirsi. Accettiamo l’invito di Alyx e andiamo insieme a lei a fare un Picnic su Paradiso. La battagliera mercenaria Alyx, qui al salvataggio dei classici turisti della domenica, è la protagonista di alcune opere della vessillifera del femminismo in sf Joanna Russ. Per quel che so questo breve romanzo è quanto del ciclo apparso in Italia. Peccato.
Picnic su Paradiso (Picnic on Paradise, 1968)
di Joanna Russ (n.1937)
Giugno
Le giornate si sono allungate e il sole pare non aver mai voglia di coricarsi. Ne siamo felici, ma speriamo che non sia perché è arrivato Il lungo meriggio della Terra, il tempo degli ultimi giorni del nostro pianeta, che un sole eterno ha reso una serra, ed è ormai avviato al suo tramonto. Intenso e affascinante affresco di un’umanità bizzarra in una Terra aliena.
Il lungo meriggio della Terra (The long afternoon of Earth, 1961)
di Brian W. Aldiss (n.1925)
Luglio
Non sarà per agosto, ci ammonisce Kornbluth. E noi lo prendiamo in contropiede e leggiamo a luglio questo romanzo duro e sofferto, ma anche pieno di speranza: la storia del riscatto di un popolo attraverso molte tribolazioni.
Non sarà per agosto (Not this august, 1955)
di Cyril M. Kornbluth (1923-1958)
Agosto
E’ tempo di divertirsi, vacanze, andare al mare. Facciamo le cose in grande e usciamo in barca per andare ad ascoltare La voce dei delfini. I racconti di Leó Szilárd, grande fisico ungherese naturalizzato americano, premio Nobel e intellettuale a tutto campo. Racconti ironici, morali, acutamente consapevoli della realtà sociale e politica dell’uomo, e della sua necessità di invertire la rotta per sopravvivere.
La voce dei delfini (The Voice of the Dolphins and Other Stories, 1961)
di Leó Szilárd (1898-1964)
Settembre
“Trenta giorni ha novembre, con april, giugno e settembre…”. E lo ribadisce anche Robert F. Young: Trenta giorni aveva settembre. I racconti di Young qui raccolti, con l’eponimo Thirty days had september del 1957, sono una scelta selezionata tra la migliore narrativa di questo scrittore maestro nei registri dell’ironia soffusa e dell’idillio, ma capace di gestire anche diversioni nel drammatico. L’ottimo sarebbe reperire anche la sua altra antologia edita in Italia, Una coppa piena di stelle, con la quale in realtà costituisce in originale una raccolta unica. Il volume Bigalassia che le riunisce è forse la migliore soluzione.
Trenta giorni aveva settembre (A glass of stars, 1968)
di Robert F. Young (1915-1986)
Ottobre
Ottobre, inizio d’autunno, le foglie cominciano a ingiallire e poi a cadere. E’ il momento ideale per vagare sulle orme di Bradbury per il Paese d’ottobre. Una delle raccolte più famose dell’autore, che qui celebra i “miti agricoli” del suo natale Midwest americano, creando racconti sospesi tra magico e bizzarro, e naturale e quotidiano.
Paese d’ottobre (The October Country, 1955)
di Ray Bradbury (n.1920)
Novembre
L’umidità di novembre ci spinge a rifugiarci tra le rassicuranti mura di luoghi vecchiotti e confortevoli, dove riscaldarci bevendo in conviviale compagnia di nostri simili, meglio se affabulatori smaliziati e in grado di suscitare il nostro divertito interesse a onta dell’improbabilità delle loro storie. L’ideale è allora recarci All’insegna del Cervo Bianco dove Harry Purvis e i suoi amici ci intratterranno amabilmente nei racconti immaginati da Arthur Clarke.
All’insegna del Cervo Bianco (Tales from the White Hart, 1957)
di Arthur C. Clarke (1917-2008)
Dicembre
Con il termine dell’anno giunge il tempo delle strenne! Non sarebbe bello se, per una sola volta, Babbo Natale si godesse una meritata vacanza e i doni li portasse La Regina delle Nevi? Nonostante il titolo festoso, il romanzo è una maestosa epica planetaria che sotto le mentite spoglie di una verniciatura fantasy mette in scena un plot fantascientifico-avventuroso complesso e articolato, con al centro le figure della Regina delle Nevi, monarca del pianeta Tiamat durante il ciclo del suo più che secolare “inverno” e della sua figlia-clone Moon. E’ il libro più noto dell’autrice, scritto all’epoca del suo massimo successo, quando la (ormai ex) signora Vinge sopravanzava suo marito Vernor, oggi uno dei principali scrittori di hard sf.
di Joan D. Vinge (n.1948)
7 commenti:
Wonderful!
Buon anno: il 2010 sarebbe l'anno del contatto, aguriamoci almeno che sia un poco severo maestro! ;-)
Grazie, mon ami :-). Speriamo anche che non lasci soltanto desolate città del cuore :-)
V.
Sinceri auguri di buon anno e di buone letture. Personalmente (vista l'età...) principalmente di RIletture.
Ahh vincenzo, che magnifico programma di lettura.
L'unico che ho letto della lista è "Il rosso di Marte", che mi prese moltissimo all'inizio, ma giunto a metà mi diventò abbastanza indigesto e - diciamolo piano - noioso.
Intendiamoci: sicuramente è colpa mia, magari non mi trovavo nel momento giusto per leggerlo.
L'idea è stupenda, fantascienza davvero "hard" e anche ben scritta, ma i personaggi sono un po' stucchevoli e la storia, passato lo stupore iniziale, langue. Il romanzo poi è abbastanza lungo... ma invito comunque tutti a leggerlo.
Non credo che a breve la Mondadori stamperà i due seguiti...
Poi anche io ho in cantiere "Il lungo meriggio della terra".
(sono lo Stefano sul blog di Vikkor)
Un libro al mese… Libri (molti) che ho letto e amato e qualche libro che non ho ancora letto (e che spero di riuscire a trovare). Non riesco a immaginare modo migliore di augurare buon anno. Grazie davvero.
Ehm... niente anno nuovo? 0:-)
Grazie a tutti! Spero di aggiornare presto il blog e di chiacchierare di sf molto, molto a lungo con tutti :-)
V.
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