giovedì 14 marzo 2013

C'era una volta Urania Collezione


Con questo albo del marzo 2013, il centoventiduesimo, Urania Collezione si incammina verso l'inevitabile declino. Come è per ogni scelta rinunciataria, un modo di morire prima di essere morti. UC è stata probabilmente la collana da edicola più bella della fantascienza Mondadori e della galassia uraniana. Perchè il formato, la grafica, la cura editoriale - e spesso la scelta narrativa - denotavano (o parevano denotare) un impegno particolare, un'accuratezza inusuale, la ricerca di un risultato editoriale che andasse oltre il dato economico. Diciamo pure la volontà di offrire qualcosa di bello, e l'impressione che per Mondadori e Urania la fantascienza non fosse la solita roba da quattro soldi. Solo i Massimi hanno rappresentato di più. Ma si trattava di una collana di rilegati da libreria, era un'altra cosa.

Con questo albo Urania Collezione si allinea alla grafica e al formato di Urania, e con il ripristino dei cosiddetti "Capolavori" su quest'ultima, viene a essere virtualmente indistinguibile da essa. Una scelta rinunciataria, che sottolinea il completo disinteresse per i lettori e per il genere. Un disinteresse che difficilmente non potrà non essere ricambiato. Urania Collezione si acquistava spesso a prescindere, anche se si era già in possesso dell'opera (perfino in edizioni migliori), perchè al di là dell'opera si trattava di un oggetto bello da avere in mano e nella propria biblioteca. E perchè era il modo migliore per sostenere un'iniziativa ottima. Tutto questo viene naturalmente a cessare. Le motivazioni addotte sul blog di Urania per il cambio, e come al solito ancor più i modi del comunicare redazionale, sarebbero anche divertenti se l'ennesima delusione per chi ama la fantascienza non rendesse irritanti le une e gli altri.

Peccato, per dieci anni è stata davvero bella.